Fino a qualche anno fa' - allora c'era ancora mio padre - avevamo un pollaio. Papà non era un contadino - aveva vissuto a Milano tutta la vita, fino a quando mamma era mancata e lui era venuto a vivere con noi, nella piccola città. Non contadino dunque,non uso a zappare,seminare,coltivare e potare ma pieno di buona volontà. Quando c'era lui niente erbacce a infestare il giardino, il cortile sempre in perfetto ordine e, là in fondo verso la parete nord, il pollaio.
Avere un pollaio non è cosa poi così semplice: quanto meno richiede più lavoro di quel che si può supporre,soprattutto per tenerlo pulito, conditio sine qua non per poterselo permettere.
Non è che ci fossero molte galline,mi pare non più di cinque o sei e nemmeno stupide come invece vorrebbe una leggenda metropolitana! Anzi,alcune sembravano addirittura ammaestrate: a volte qualcuna riusciva ad evadere,saltava sul davanzale della finestra e faceva capire con "parole" sue che avrebbe gradito un piccolo spuntino!
So che può sembrare ridicolo ma per noi erano anche loro "famiglia"... mai ne avremmo mangiata una,giammai! Morivano tutte di morte naturale, stremate dall'età. Nell'ora fatale si isolava la poverina in una zona tranquilla del pollaio, la si adagiava in una cassettina tipo quelle della frutta, della paglia sul fondo e un cencio per tenerla al calduccio ancora un po'. Man mano si andava a controllare che nessuno la infastidisse, una carezza sul capino e poi....
Una piccola buca nell'angolo in fondo al giardino. Un piccolo gesto di rispetto.
Non ho foto delle nostre galline ma ho tenuto quella del gallo Cristallo che,pensate, ha vissuto quindici anni! Incredibile,no?
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