Amo i miei libri! mi piace averli intorno e ne ho dappertutto. Alla rinfusa, ma soprattutto a portata di mano. Non ho simpatia per le librerie in genere, con tutti quei volumi in bell'ordine come soldatini in parata.
Nella foto
uno scorcio di quelli che tengo qui, il posto ideale per gustare un buon libro.
Quando vado a sceglierne uno e faccio un conto approssimativo di tutti quelli che devo ancora leggere e di quelli che so di voler rileggere... beh... mi piace pensare che ho sotto gli occhi tanti nuovi motivi per essere felice!
Proprio oggi mi è capitato sottomano - per un'immediata rilettura - un romanzo (di Vladimir Arsen'ev), romanzo che già alla prima lettura mi aveva tanto emozionata. Adoro la narrativa russa: anni fa mi ero perfino applicata allo studio di questa affascinante lingua, con l'obiettivo,peraltro disatteso, di poter leggere in versione originale, viste certe traduzioni di una tale sciatteria da sfiorare il ridicolo.
Tornando a Dersu: molte ricorderanno lo splendido capolavoro di Akira Kurosawa: il meraviglioso snodarsi delle stagioni nella tajga siberiana. Il silenzio dell'inverno di un candido abbagliante, il fragore dei torrenti primaverili con le prime macchie gialle e verdi di cui si veste la foresta, il fiammeggiare dell'estate e infine i crepuscoli dorati dell'autunno.....
Il romanzo è il diario di un suggestivo viaggio descritto dal capitano Arsen'ev, un cartografo a capo di una missione topografica nelle terre semisconosciute della Siberia (siamo agli inizi del 1900) E' qui che Arsen'ev incontra un cacciatore nomade - Dersu - un uomo senza casa, senza famiglia, che vive tutto l'anno nella tajga.
All'apparenza rozzo ed eccentrico, si rivelerà sorprendentemente un saggio e candido personaggio, di acuta intelligenza, di grande sensibilità ed umanità e,lungo il cammino, conquisterà l'amicizia, l'affetto ed il rispetto di Arsen'ev e dei suoi soldati.
Insieme a Dersu è la tajga l'autentica protagonista del romanzo: foreste di pini, di larici, di abeti rossi, di snelle bianche betulle. E la tigre, Amba, audace e misteriosa, che ne incarna lo spirito.
Una trama apparentemente semplice. Ma c'è un messaggio inequivocabile in questa suggestiva ed indimenticabile storia: Dersu è in realtà l'umile, ultimo campione di un mondo che inesorabilmente tramonta. Un messaggero di fratellanza e di rispetto tra l'uomo e la natura, che l'inarrestabile avanzare del progresso sconvolge e cancella.
Qui Dersu ed il capitano Arsen'ev
La Siberia
la tajga (splendida foto di Michele della Palma)
la tigre siberiana
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